Lo switch off per il nuovo digitale terrestre ormai era molto vicino, ma il governo ha deciso di cambiare le date
Il governo ad oggi ha deciso di rinviare le date al passaggio del nuovo digitale terrestre. che avrebbe dovuto prendere forma il primo settembre 2021 (con l’introduzione di un nuovo standard di trasmissione dei canali televisivi, l’Mpeg-4) e il 30 giugno 2022 (con l’avvio delle trasmissioni in Dvb-T2, il digitale terrestre di seconda generazione). Questo significa che le famiglie avranno più tempo per organizzarsi e cambiare gli apparecchi tv, se superati. Le televisioni nazionali lasceranno l’attuale standard, per adottare il nuovo – a partire dal 15 ottobre 2021 – ma su base sostanzialmente volontaria, significa sostanzialmente che saranno le stesse tv a scegliere quale dei loro canali irradiare in Mpeg-4 (il nuovo standard) o il vecchio(attuale) standard. Scopri inoltre come tenere il bonus TV fino a 100€ qui.
E slitta anche la seconda scadenza, quella del giugno 2022 che avrebbe dovuto segnare il passaggio al Dvb-T2 (il digitale terrestre di seconda generazione). Il passaggio avverrà “a partire dal primo gennaio 2023”, con modalità che il governo deciderà sempre con un suo provvedimento.
Novità per le regioni e le frequenze
La Sardegna ancora una volta, farà da apripista: in quella regione tutte le emittenti dovranno liberare le frequenze tra novembre e dicembre del 2021, anche per bloccare le interferenze (sulla banda 700) con Nazioni confinanti come la Francia. E ancora:
– da gennaio del 2022, sarà la volta di Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano;
– sempre da gennaio del 2022, di Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna (tranne la provincia di Piacenza);
– da marzo del 2022, ecco Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata; Abruzzo, Molise, Marche;
– entro giugno del 2022, chiuderanno il processo di abbandono delle frequenze Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania.
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