Tiene banco la polemica legata al 5G ma emerge sempre di più la necessità di evitare fake news e correlazioni fantasiose. Su tutte, sicuramente, c’è quella legata al Covid-19 e alla nuova tecnologia. Sulle “ombre” del 5G abbiamo già ampiamente parlato in un precedente articolo (clicca qui per leggere l’approfondimento). Tante però sono le esasperazioni frutto anche di una cattiva informazione sul tema specifico.
Anche grandi portali social, impegnati nella lotta alle false notizie, hanno espresso la necessità di fare chiarezza ed evitare il diffondersi di fake news. E’ il caso del colosso Youtube che è intervenuto nuovamente sul tema specifico e lo ha fatto concentrandosi sui contenuti dei canali.
La mossa di Youtube
Youtube, infatti, ha bannato i video pubblicati sulla piattaforma, con tutti i contenuti che mettono in correlazione il Coronavirus e il 5G, video in cui vengono fatti riferimenti sul contagio del virus in relazione all’installazione delle reti di quinta generazione in Europa e in diverse parti del mondo.
“La nuova politica è quella di bannare, rimuovere tutti i contenuti che vanno contro le raccomandazioni della World Health Organization”. E’ la posizione di Susan Wojcicki, CEO di Youtube, che si espressa sulla questione in modo chiaro.
Secondo la World Health Organization, infatti, non sono stati riscontrati rischi sulla salute:
“Ad oggi, e dopo molte ricerche condotte, nessun effetto negativo sulla salute è stato causalmente collegato all’esposizione a tecnologie wireless. Le conclusioni relative alla salute sono tratte da studi condotti sull’intero spettro radio ma, finora, sono stati condotti solo pochi studi alle frequenze che saranno utilizzate dal 5G.
Il riscaldamento dei tessuti è il principale meccanismo di interazione tra i campi a radiofrequenza e il corpo umano. I livelli di esposizione alla radiofrequenza delle tecnologie attuali provocano un aumento trascurabile della temperatura nel corpo umano.
All’aumentare della frequenza, vi è una minore penetrazione nei tessuti del corpo e l’assorbimento dell’energia diventa più limitato alla superficie del corpo (pelle e occhi). A condizione che l’esposizione complessiva rimanga al di sotto delle linee guida internazionali, non sono previste conseguenze per la salute pubblica”.